Il modulo c’è ma non si vede

Un elemento standard, con dimensioni fisse, che può essere ripetuto infinite volte, questa è la definizione di modulo. Se pensiamo all’architettura e al design ci vengono in mente numerosi esempi di come il modulo sia utilizzato.

Un elemento standard, con dimensioni fisse, che può essere ripetuto infinite volte, questa è la definizione di modulo. Se pensiamo all’architettura e al design ci vengono in mente numerosi esempi di come il modulo sia utilizzato.

Concentriamoci sul design, basti pensare alle librerie composte da elementi cubici, che possono essere accostati, gli uni agli altri, fino ad arredare un’intera parete; oppure osserviamo i divani, Change di Matrix International è un ottimo esempio di come una seduta modulare possa essere ripetuta molte volte fino a formare un confortevole divano a più posti. Il valore aggiunto dei prodotti modulari è l’adattabilità da parte dell’utente che può sceglire la configurazione più congeniale alle proprie esigenze.

Ma oggi vogliamo sfidarvi a vedere la modularità lì dove apparentemente non c’è. Whisbone, tavolo con base in alluminio e ripiano in vetro, pur non essendo composto da un unico elemento di dimensioni standard, si presta alla versatilità del modulo. La base costruita con montanti sagomati, e disponibile in diverse misure, è di per sè il nostro modulo A, il piano, anch’esso personalizzabile per dimensioni, materiali e finiture, è il nostro modulo B. Immaginate ora di unire più elementi per ottenere, non un semplice tavolo lineare, ma una conformazione a O, o a C, come dei grandi tavoli riunione. Con Whisbone è possibile.

Oltre al float rettangolare è disponibile anche il piano angolare che permette di costruire diversi assetti di Whisbone. Che dobbiate arredare un ufficio o un’ampia sala domestica potrete avere, pur con un prodotto seriale, l’unicità di un arredo personalizzato su misura.